Si è trattato di un’appassionante e arricchente esperienza missionaria, in cui abbiamo avuto l’occasione di “stare-pregare-lavorare con” la gente del luogo, molto accogliente e affettuosa, di vivere preziosi momenti di fraternità e di servizio con i frati che si trovano lì in missione, di venire a contatto con una cultura tanto differente e nello stesso tempo tanto simile alla nostra! Abbiamo toccato con mano l’universalità della nostra fede cristiana, che ci unisce profondamente pur potendo essere vissuta in forme diverse. Nonostante la povertà (e i danni provocati dal recente terremoto), abbiamo trovato tanta voglia di vivere e speranza in un futuro migliore. Le occasioni di lavoro manuale, oltre ad essere un modo concreto per dare un nostro piccolo contributo, si sono rivelate delle vere e proprie occasioni di fraternità, dialogo, conoscenza reciproca e condivisione di vita.
Sì, con esperienze del genere si scopre quanto sia bello e arricchente per tutti non chiudersi in se stessi, ma allargare i propri orizzonti e aprire gli occhi verso i fratelli sparsi in ogni parte del mondo e le loro culture, storie, carismi, povertà, attese, speranze…
Ringrazio il Signore per questa esperienza e tutti coloro che l’hanno resa possibile. ¡Paz y Bien!
fra Salvatore Cannizzaro
“Quello che motiva la missione è un profondo amore, una profonda passione per Cristo che conduce a una profonda passione per tutti gli uomini” (dal documento “Senso e significato della missione per la Delegazione del Cile”)
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– Blog dei frati in Cile: http://frati-in-cile.blogspot.com/